L'ORDINARIO

Quaderno di appunti fotografici

il piccolo libro degli sposi

il piccolo libro degli sposi

Si, lo voglio! Hai mai pensato a quanta poesia si cela dietro queste tre parole?

La poesia del momento, la poesia che ha inizio con la dichiarazione, la poesia dei preparativi, la poesia dell'attesa, la poesia del primo sguardo, la poesia nel condividere questi attimi con le persone più care.

Tutta questa poesia viene ripresa dall'obiettivo della fotocamera da quasi due secoli, se si pensa che la prima fotografia attribuita a un matrimonio è quella della regina Vittoria con Alberto di Sassonia nel 1840.

La fotografia di matrimonio racconta da sempre uno spaccato della società e dell'epoca di riferimento. Chi di noi non ha nel cassetto una foto delle nozze dei propri genitori o, i più fortunati, dei propri nonni? Che emozione!

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Un attimo. L'istante più breve che si possa immaginare. Un semplice sì, un sì alla vita, a tutta una vita da vivere insieme. Il momento da ricordare, quello per cui esiste un prima e un dopo. E quel prima non è così emozionante come il dopo. È il matrimonio. È l'attimo da immortalare per eccellenza, da conservare come se contenesse particelle della gioia e della felicità vissute in quel momento. E lo sguardo che si posa su questa immagine è puro incanto. Incanto perché quella fotografia fa rivivere con la stessa intensità le emozioni di quel fatidico giorno. Incanto perché quell'immagine rinnova i sentimenti più profondi che la macchina fotografica ha saputo cogliere e riproporrà per sempre con disarmante bellezza”.

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Nel 2011 la casa editrice “contrasto” ha pubblicato un piccolo gioiellino (piccolo anche materialmente coi suoi 15x10 cm circa) al cui interno sono raccolti 49 scatti di grandi autori, che hanno raccontato con la loro visione gli sposi in ogni parte del globo. Si tratta naturalmente di una piccolissima selezione che fa parte di lavori molto più ampi e numerosi. Selezione che, però, ci ricorda quanto sia importante il ruolo della fotografia come atto di testimonianza per trasmettere nel tempo, di generazione in generazione un rito fondamentale nelle culture di tutto il mondo.

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Possono cambiare i rituali, possono cambiare le tradizioni, ma l'elemento che accomuna tutti è il ricordo di uno dei giorni più importanti della propria vita. Il giorno in cui due anime decidono di legarsi l'una all'altra scambiandosi un anello. Anello che è rotondo perchè sta indicare il “per sempre”, è un simbolo di “proprietà” (nel senso più nobile del termine): tu sei mio, tu sei mia. Legato all’idea che dall’anulare sinistro passi una vena che arriva direttamente al cuore, da un’antica tradizione egiziana. O ancora, il riso che viene gettato agli sposi a diverse latitudini come simbolo e augurio di fertilità per la sposa.

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Sono i due momenti che restano più impressi nell'immaginario comune, a questi però ne seguono tanti altri e altrettanto meritevoli di essere ricordati. Superate infatti la tensione e le emozioni forti, dopo la cerimonia la coppia inizia a godersi a pieno il proprio giorno.

Ad accompagnare sposa e sposo dalle prime ore alle ultime della giornata, insieme a parenti e amici, ci siamo noi: i fotografi (spesso affiancati dal videografo, figura sempre più imprescindibile), testimoni privilegiati.

Privilegiati perchè abbiamo l'opportunità di “assorbire” le emozioni di quei momenti che accomunano coppie di volta in volta diverse, privilegiati perchè spetta a noi documentare, col nostro occhio, le immagini più intense, vere, eleganti e anche ironiche del loro matrimonio.

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Sfogliando questo piccolo libro, è bello notare come nonostante il passare dei decenni, determinate situazioni e determinati atteggiamenti siano rimasti invariati. Osservare uno scatto del 1938 e pensare che potrebbe essere stato scattato nel 2020 e viceversa.

ps.: doveroso sottolineare che l'accostamento dei miei scatti a quelli dei maestri ha puro e unico scopo dimostrativo. Lungi da me creare anche il minimo paragone.