L'ORDINARIO

Quaderno di appunti fotografici

Sleeping by the Mississipi - Alec Soth

Sleeping by the Mississipi - Alec Soth

1 Febbraio 2019

Cinque anni, duemila miglia circa, un fiume, dei paesaggi, la religione, la razza, il sesso, la morte, e la poesia. Questo è Sleeping by the Mississipi, opera prima di Alec Soth, il fotografo che voleva diventare pittore. Un viaggio lungo le rive del fiume più lungo degli Stati Uniti per raccontare il Midwest americano da Nord a Sud. Nato a Minneapolis, sulle sponde settentrionali del fiume, il fotografo dichiara in un’intervista ad un magazine fotografico, che la ragione per la quale ha scelto di concentrarsi su questo territorio è proprio perché ha uno stretto rapporto con esso, consapevole del fatto che questi luoghi non hanno il fascino dell’esotico proprio del Sud. Soth decide così di intraprendere un viaggio discendendo il Mississipi, che potrebbe essere metafora di un certo tipo di vagabondaggio. Invitando ad osservare la mappa, fa notare che il fiume non segue una linea dritta ma si immerge in vari strati lungo il percorso. E questo è ciò che voleva fare: vagabondare.

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© Alec Soth, Peter's houseboat, Winona, Minnesota

Il fiume come filo narrativo che collega ogni scatto del progetto; il fiume come linea di demarcazione mostra un paesaggio discontinuo, a volte metafisico, un luogo in cui tutto sembra avere regole interne, un'anima e un destino che sembra mettere in discussione la nostra percezione della realtà. Gli attori di questa lunga striscia di terra includono giovani lavoratori che posano davanti a un memoriale; una donna con acconciatura anni '50 che regge una foto incorniciata di nuvole a forma di angelo; una giovane ragazza seminuda sdraiata su un letto spoglio; un body builder in biancheria intima seduto con il suo cane tra le ginocchia. Alcuni soggetti ricordano i loro sogni mentre il fotografo imposta lentamente la sua fotocamera 8x10. “Il mio sogno è l’acqua corrente” scrive Peter, che ha vissuto nella sua casa galleggiante per più di venti anni. Poi ancora Sheila, figlia di un pastore della Chiesa Pentacostale in una Riserva indiana, che acconsente a farsi ritrarre solo se la foto viene accompagnata a questa frase: “Se tu non hai Gesù nella tua vita, ti stai davvero perdendo una benedizione. Lui ti renderà libero. Accettalo oggi”.

Sheilajpg© Alec Soth, Sheila, Leech Lake Indian Reservation, Minnesota

Questi sono solo alcuni dei personaggi che appaiono tra le rive del Mississipi, un luogo quasi mistico, se così può essere definito, in cui la vita sembra sospesa tra il reale e l’irreale. E’ possibile far rientrare in una precisa categoria il lavoro di Alec Soth? Probabilmente no, a mio avviso. Fotografia sociale? Si. Fotografia documentaria? Si. E’ entrambe le cose, ma è anche evocazione, immaginario…poesia. Soth ha scelto infatti le immagini di alcune poesie come modelli d’ispirazione per i suoi scatti. “Vedo la poesia come il mezzo più simile alla fotografia ...o almeno la fotografia che perseguo. Come la poesia, la fotografia raramente ha successo con la narrativa. Quel che importa è la voce (o l'occhio) e il modo in cui mette assieme i frammenti per creare qualcosa di tenuamente completo e bello”.