MEMORIE

Anno: 2015

Lo scorrere del tempo, scandito attimo per attimo. Tutto immobile, nel silenzio di un passato non recente. Una battuta e poi un'altra ancora, come il metronomo che segna il tempo di una malinconica melodia. Pochi fotogrammi per raccontare il fascino misto alla tristezza, che cresce passando da una stanza all'altra di questa dimora. Luogo abbandonato da tutti, ma non di certo dai ricordi, che evocano la quotidianità di un tempo: dai letti in ordine al vestiario nell'armadio. Quotidianità che sembra essere  stata interrotta all'improvviso. Su di un tavolo un'immagine di Gesù con su scritto “LA GRANDE PROMESSA”: che sia quella di un ritorno?


Pubblicato su IL FOTOGRAFO n°277.

Recensione a cura di Denis Curti: “Gli ambienti domestici in cui l’autore di questo miniportfolio ci introduce appartengono a tempi andati, di cui non resta che leggere i resti e le memorie. E’ come se Gianluca Meduri fosse arrivato sul luogo rappresentato nel momento del suo declino, quando, cioè, tutto si era già fermato, quando le persone avevano smesso di abitarlo e sentirlo proprio. In un certo senso, l’autore si aggira in cerca di tracce narrative che ne raccontino il fascino e la bellezza decadente sembra essere un luogo incantato, che nonostante l’abbandono conserva ancora una forte e decisiva identità. A questo particolare carattere degli ambienti, Gianluca Meduri risponde con grande intuizionevisiva e capacità espressiva tanto da dimostrare una certa cura nella resa cromatica, nello stile e nell’equilibrio compositivo. In questa ritmica successione di fotografie, tutto riconduce all’immaginario di un viaggio nel tempo, che si realizza attraverso quegli spazi del presente che non hanno subito trasformazioni di gusti e stili di vita, ma rimangono incredibilmente gli stessi. Molto interessante è, a mio avviso, l’inserimento della figura umana nella prima immagine della sequenza. Questa figura, colta di profilo e in movimento, si distingue per il significato simbolico che assume perchè, mentre attraversa una stanza della casa, sembra creare una relazione tra il tempo presentee quello passato. E’ come se questa fuggevole e momentanea presenza divenisse il cuore della sequenza narrativa in cui si incontrano differenti dimensioni temporali.”